Dopo aver svolto pratica notarile e collaborato per un decennio con studi notarili, da quasi undici anni svolgo la professione di notaio nel distretto di Brescia ove, all’inizio dell’anno, è stata convocata l’assemblea del Collegio dei notai (circa 72 notai presenti su 85 iscritti) per l’elezione dei membri del locale Consiglio notarile (organo interno con poteri anche disciplinari composto, nel distretto bresciano, da undici colleghi).
Come nelle precedenti assemblee, anche in tale circostanza ho pubblicamente evidenziato, a tutti i colleghi presenti, che il Presidente del Consiglio notarile (Consigliere da quasi venti anni) ed alcuni Consiglieri non si adeguano da anni al disposto dell'articolo 23 dei Principi di deontologia professionale notarile (pubblicati sulla G. U. n.ro 177/2008), per il quale: "I notai componenti degli organi di categoria devono favorire il ricambio delle cariche anche nei casi non previsti dalla legge ed evitarne, ove possibile, il cumulo.".
La situazione mi pare anche contrastare l’evoluzione oggi affermata nel generale quadro che impone di sostenere le liberalizzazioni, il mercato e l’accesso dei giovani alle più elevate posizioni di responsabilità. A ciò si aggiunga l’importanza del ruolo di tutela del pubblico assicurato dal Consiglio notarile.
Capisco che queste mie considerazioni possano risultare di difficile comprensione per chi non conosce il mondo dei notai ed i meccanismi del suo funzionamento, ma di fronte tali posizioni ritengo giustificata la sempre peggiore immagine che la gente ha di noi.
Il notariato si lamenta spesso che l’opinione pubblica ha una visione dei notai sempre meno benevola e il notariato stesso, nel tentativo di attribuire ad altri la responsabilità di questa visione, cerca in tutti i modi di imputare tale (pre)giudizio al comportamento di taluni colleghi...
La realtà è però ben diversa e durissima da accettare soprattutto da parte di chi è stato per decenni abituato a guadagnare bene e, per di più, senza doversi assumere alcun rischio imprenditoriale. Per fortuna ora è iniziata anche per i notai una dura selezione della specie.
Il momento di particolare crisi del settore immobiliare e bancario ha sgonfiato i portafogli dei notai facendo si che quelli che lavoravano meno lavorino sempre meno, mentre quelli che lavorano tanto, se da una parte vedono crescere i risultati della propria attività, dall’altra vengono troppo spesso e con eccessivo accanimento osteggiati da alcuni dei loro stessi colleghi, in forza della generica e non meglio identificata esigenza di difesa dei Principi di deontologia professionale notarile…
In questo modo l’errore che commette una parte del notariato è quello di non voler cambiare nulla, difendendo così le posizioni di chi ha come unico obiettivo quello di garantire la possibilità di rientrare in una determinata fascia di reddito solo in quanto appartenente ad una determinata categoria professionale, a prescindere dalle proprie capacità, dalla propria disponibilità e dalla propria voglia di fare. Io non ci sto!
Resto convinto che la diversità sia un valore da preservare, che ciò che ci rende professionalmente diversi siano le singole capacità che ognuno di noi è in grado di esprimere e che tutto ciò si realizza anche attraverso il principio di una sana concorrenza che va a mio parere introdotta e salvaguardata in tutti i settori.
Non so quali tipo di reazioni potranno suscitare queste mie considerazioni tra i miei colleghi, ma ritengo il poterle esprimere un segno di civiltà e libertà al quale non ho nessuna intenzione di rinunciare.
* Notaio a Brescia

Nessun commento ancora

Lascia un commento

*