Dal rapporto mensile dell’Abi, i tassi dei mutui concessi dalle banche sono scesi in Italia ad un valore medio del 3,44% a febbraio rispetto il3,5% di gennaio.

Valori questi di settembre del 2011.

In altri termini e sintetizzando, le banche sono pronte a concedere uno spread (ovvero il guadagno della banca nel vendere denaro) molto basso.

Unico vero limite ed ostacolo alla concessione permane il valore dell’immobile che non deve essere troppo distante dal valore del mutuo  che si chiede.

Se si compra un immobile che costa 100 le banche si fermano a finanziare 60/65 ma non di più. E attenzione. Il valore dell'immobile lo stabilisce prudenzialmente un perito della banca (costo dai 200 ai 500 euro di media).

Lo spread e' importane. Tuttavia sempre chiedere spiegazioni sul TAEG (costo di tutta la operazione espressa in percentuale). 

I dati vengono confermati dall’Agenzia delle Entrate, secondo cui il tasso medio dei finanziamenti è sceso dello 0,3%, ed è ormai sotto il 4%. E “la rata mensile iniziale ha subito nel 2013 un decremento di circa il -5,2% rispetto al 2012, con una media nazionale pari a 682 euro“. L’80% dei mutui sono a tasso variabile (ci si aspetta bassi tassi di interesse a lungo). Per il Fisco sono diminuiti nel numero del 7,7%, e del 10,6% in valore.

In sintesi si chiede meno denaro e lo stesso costa meno.

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