Quel (no)strano nesso tra INVIDIA E DEONTOLOGIA.

Scriveva Aristotele, a proposito dell'invidia, che "sentiranno invidia quelli che sono o sembrano essere i nostri pari, intendendo per pari coloro che sono simili a noi per stirpe, parentela, età, disposizione, reputazione".

In sintesi, si invidia qualcuno che è simile, che ha le tue stesse possibilità ma che per un insieme di circostanze riesce meglio, con maggior successo.

Che brutta malattia, già evocata da Pilato nel Vangelo.

Ma siccome in natura tutto si ripete, mi piace suggerire la lettura di un datato articolo di Roberto D'Agostino, articolo di grandissima attualità in ogni suo piccante passaggio.

Buona lettura a tutti.

Fabrizio Santosuosso - blog news

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