CONCORRENZA TRA NOTAI FUORI DISTRETTO: MA COSA STA ACCADENDO ?
Il DL. 24 gennaio 2012, n. 1, convertito in legge 24 marzo 2012, n. 27 (c.d. "decreto sulle liberalizzazioni") introduce una importante modifica alla competenza territoriale dei Notai italiani.
In estrema sintesi, una sezione di tale Decreto si intitola testualmente "CONCORRENZA NEI DISTRETTI" modificando una norma secolare che limitava la competenza del Notaio sostanzialmente alla Provincia.
Oggi, invece, tale competenza è estesa all'intera Corte di Appello (in sintesi, competenza notarile su più Provincie ovvero su intere Regioni).
Abbiamo già evidenziato le anomalie di tale Legge (il Notaio può recarsi se richiesto, ma solo per due giorni e senza aprire una organizzazione stabile), ma non abbiamo ancora capito come tale Legge possa trovare applicazione, vista la sua formulazione assurda e irrazionale (appare quasi uno "zoppicante" compromesso tra quanto voluto dal Notariato e quanto preteso dal Governo, dove già il Consiglio di Stato ha avuto modo recentemente di intervenire positivamente).
A ciò si aggiunga che qualche Consiglio Notarile (non tutti, per fortuna) pare stia "vigilando", con grande timore, su spostamenti di Notai da una Provincia all'altra, anche solo per qualche atto, quasi fosse un attentato alla Costituzione anzichè una normale applicazione della nuova, ed evidentemente "fastidiosa", norma di Legge.
Ricordiamo che la Legge intitola quella sezione "concorrenza nei distretti" e che qualsiasi comportamento, diretto o indiretto, istituzionale o non, che rende difficile l'applicazione di quella norma è contrario alla Legge.
Come al solito si confonde (o si cerca di far confondere) la normale concorrenza (lecita) da quella sleale (illecita), con il principio della presunzione (siccome si sposta, è sicuramente illecita).
La' dove tale presunzione non trova facile riscontro, si cercano degli elementi di illiceità nel Codice deontologico: grandi cavalli di battaglia sono "il procacciatore" e "l'organizzazione estranea al notariato", che pare facciano grande breccia sulla Giurisprudenza.
Ma sempre e tutto per controllare in qualche modo l'offerta e quindi il mercato locale.
E' opportuno segnalare iniziative, normalmente non palesi, dirette a impedire l'applicazione concreta della norma.
Importante è altresi' che la Magistratura (Presidenti di Co.Re.di., Procure della Repubblica, Corti d'Appello, Cassazione) inizi a comprendere i meccanismi, per evitare di farsi inevitabilmente strumentalizzare da un sistema apparentemente ineccepibile, ma diretto a regolamentare dall'interno concorrenza e mercato locale.
La pulizia del mercato non la si fa cercando in tutti i modi di bloccare l'offerta ma guardando, con assoluta serietà, imparzialità e senza preconcetti, la qualità della prestazione e del servizio.

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